“Benvenuti al brunch della domenica! Come? Temete che il vostro essere ordinari vi renda degli ospiti indesiderati? Non siate sciocchi, questo è l'evento giusto per voi. Qua non troverete sorprese, incognite, drammi personali o storie coinvolgenti. La narrazione qui non è di casa miei cari. In compenso un'accattivante noia, un estremo giudizio e un pizzico di arrendevolezza saranno gli ospiti d'onore”.

Noia è una narrazione frenetica, dissacrante, a tratti comica, spesso grottesca, che vuole contrastare, ma in realtà sottolinea, una disperata fuga dal malessere apatico.

La paura del vuoto e la conseguente fuga da esso sono i temi centrali, un caleidoscopio di luoghi e situazioni grottesche e a tratti surreali. Le micro sconfitte quotidiane giocano un ruolo fondamentale nella narrazione.

In contraddizione con l’artificiosità di dialoghi vacui, che solo in apparenza colmano un silenzio che erroneamente spaventa, saranno invece i momenti di vuoto stesso a generare, tramite la propria intensità, una speranza di fuga dalle gabbie sociali. “Dunque, cosa stiamo aspettando? Cin cin...salute...a noi”.